A R T I C O L I    e    P U B B L I C A Z I O N I

 

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intervista

 

Intervista per la rubrica TRA IL DIRE E IL FARE, condotta da Davide Giordani

Articolo

 

REGISTRO DI FISCHIO: LA RISORSA OLTRE L'ATLETISMO

 

Il registro di fischio, o M3, è il meccanismo vocale che permette di raggiungere il range tonale più acuto dell’estensione umana. Utilizzato da cantanti liriche quali Erna Sack e Mado Robin, da cantanti avanguardiste quali Yma Sumak e Nina Hagen, il fischio approda al jazz con Rachelle Ferrell, ma è nel pop che trova il suo più largo impiego, a partire da Minnie Riperton, fino a Mariah Carey che ne diventa la “regina indiscussa”. Georgia Brown vince il guinness dei primati per l’acuto femminile più alto raggiunto e Adam Lopez per quello maschile. Sì, perché questa tecnica particolare è un elemento espressivo proprio della vocalità sia di uomini che di donne.

Da molti visto come un elemento tecnico, espressione di virtuosismo estremo, di limitato spessore artistico, al registro di fischio non è stata dedicata una grande attenzione né una grande analisi, al contrario dei numerosissimi approfondimenti dedicati ad M1 ed M2.

Nel 2009, durante la mia partecipazione al Corso di Alta Formazione In Vocologia Artistica, ho avuto la possibilità di approfondire questa tecnica, in collaborazione con il dottor Franco Fussi, al fine di indagarne le peculiarità anatomo-fisiologiche e di concretizzare un training didattico ad esso dedicato.

A questi primi studi si è susseguita un’assidua pratica didattica (realizzata in ambito di lezioni individuali e seminariali), che ha fatto nascere la curiosità e la necessità di approfondire ulteriormente l’argomento. Durante il Convegno “La Voce Artistica 2015”, è stato presentato l’ultimo studio effettuato sui meccanismi estremi (Biavati-Bruni- Fussi). Tale studio dimostra chiaramente l’influenza dei training elaborati dalle docenti dedicati ai meccanismi estremi (M3 – M0 e vocalità sovraglottica) sui meccanismi cosiddetti “legittimi” (M1 ed M2).

I training per l’ottenimento dei registri estremi hanno dato risultati di grande interesse. Nello specifico, analizzando la vocalità dei partecipanti (utilizzando fonetogramma, sonogramma e spettrogramma) prima e dopo il training dedicato al fischio, si è osservato un immediato ampliamento del differenziale di intensità su tutta l’estensione, una maggior facilità nella gestione del passaggio di registro e un notevole arricchimento armonico del segnale acustico.

È importante sottolineare che tali risultati si riferiscono ai training didattici specifici utilizzati per l’ottenimento dei suoni estremi (Biavati-Bruni). Nello specifico del fischio, infatti, dei suoni ottenuti con modalità non corrette potrebbero comportare dei rischi per la salute vocale.

Alla luce degli approfondimenti eseguiti finora e di quelli attualmente in corso, è quindi possibile affermare che il registro di Fischio è sicuramente una tecnica vocale estrema, un virtuosismo, ma rappresenta anche una risorsa, che può inoltre diventare strumento utile a qualunque professionista della voce, in fase di riscaldamento vocale, indipendentemente all’utilizzo durante la performance artistica.

 

 

Erika Biavati